
Prevenzione per le donne dai 50 anni: i controlli da fare per mantenersi in salute
Quando si avvicina la menopausa è indispensabile sottoporsi ad alcuni esami periodici in grado di prevenire problemi e malattie che non vanno scoperti in ritardo.
e è vero che le donne dedicano alla prevenzione molto più tempo ed energia dei loro compagni, anzi pensano ai controlli per tutta la famiglia, è anche vero che quando arrivano ai 50 anni perdono un po’ di vigore con esami e visite di routine, quando invece ce ne sarebbe maggior bisogno. Con l’arrivo della menopausa e l’avanzare dell’età, aumenta infatti il rischio di sviluppare diverse malattie, da alcuni tumori a infarti e ictus. Per esempio il tumore al seno è il nemico numero uno delle donne dopo i 50 anni, per fortuna però grazie a un attento esame del proprio seno (con l’autopalpazione) e a controlli strumentali periodici è possibile scoprire lesioni sospette quando sono ancora in fase iniziale, aumentando le possibilità di riuscire a sconfiggerlo. Altra minaccia da non sottovalutare è il tumore dell’ovaio che in Italia colpisce più di 5000 donne, soprattutto nellbuon umorea fascia di età tra i 40 e i 60 anni. E poi ci sono le malattie metaboliche e quelle cardiovascolari. Sette donne su dieci pensano che l’infarto sia un problema solo maschile, sebbene dopo i 50 anni le malattie cardiovascolari siano la prima causa di morte nel “gentil sesso”.
Un buon check up a 50 anni dovrebbe prevedere alcuni esami del sangue (emocromo, glicemia, colesterolo, trigliceridi, creatinina, ecc.), la misurazione della pressione e, se emerge qualche anomalia, l’elettrocardiogramma a riposo e/o sotto sforzo, l’ecocardiogramma oppure altri esami mirati in base ai sospetti.
«I 50 anni sono un buon momento per fare il punto della situazione con il proprio ginecologo, visto che la menopausa, che arriva più o meno a questa età, segna un lungo periodo di cambiamenti fisici e psicologici» fa notare Rossella Nappi, responsabile del Centro di procreazione medicalmente assistita e dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa presso l’Irccs Fondazione San Matteo, Università degli Studi di Pavia. «Può senz’altro essere utile ricostruire la storia delle donne della famiglia in relazione all’entrata in menopausa e ad altre malattie che tendono a ricorrere: dal tumore al seno all’osteoporosi, se per esempio la propria madre ha avuto una frattura di femore prima dei 75 anni». Ma vediamo più da vicino gli esami di screening e i controlli utili nelle donne quando si raggiungono i 50 anni.
Mammografia ogni due anni
Pap test fino ai 65 anni
La Moc ogni due anni
L’osteoporosi ha un’evidente predilezione per le donne, soprattutto dopo la menopausa, quando viene a mancare l’effetto protettivo degli estrogeni. «Per valutare la salute del proprio scheletro, si consiglia di sottoporsi alla Moc, Mineralometria ossea computerizzata a raggi X, quando si entra in menopausa, soprattutto se sono presenti fattori di rischio come la familiarità, uno scarso apporto di calcio con la dieta, la riduzione dell’attività fisica, il fumo, la menopausa precoce nonché molte malattie e alcuni farmaci». Conoscendo i fattori di rischio e le caratteristiche del paziente è oggi possibile, utilizzando appositi algoritmi, stimare la probabilità che una donna presenta di andare incontro a una frattura osteoporotica nei 10 anni successivi e, su questa base, decidere una strategia di comportamento preventivo e terapeutico. In genere la Moc va ripetuta ogni due anni. «Utile dosare anche la vitamina D nel sangue. Spesso è bassa grazie alla diffusione degli schermi solari di protezione, favorendo così il rischio di osteoporosi e dunque di frattura» aggiunge Nappi.
Anche il cuore merita attenzione
Screening colon-retto
La ricerca di sangue occulto nelle feci è consigliata a tutti gli individui sopra i 45-50 anni e ancor di più a quelli che hanno familiarità di primo grado per tumori intestinali. La positività al test non indica di per sé la presenza certa di un tumore, perché può anche essere spia di altri problemi (per esempio le emorroidi), comunque è sempre un segnale che va approfondito. La raccomandazione in questi casi è quella di ricorrere alla colonscopia, esame che permette sia di individuare e rimuovere eventuali lesioni pretumorali, sia di evidenziare lesioni tumorali che vengono diagnosticate in modo corretto attraverso la successiva biopsia.
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